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mercoledì 8 giugno 2011

Adesso i cinesi vendono arrosticini (contraffatti) agli abruzzesi


PESCARA. Con una operazione su tre province abruzzesi (Chieti, Pescara e Teramo) gli agenti del comando provinciale forestale e del nucleo operativo Cites, hanno sequestrato prodotti alimentari e farmaceutici cinesi, non conformi alle leggi europee.

Gli avvisi di garanzia sono stati recapitati a tre persone di nazionalità cinese. Una dozzina le ispezioni e sequestri nei negozi e magazzini cinesi.
In 60 mila euro è stimato il monte si sanzioni amministrative irrogate. Tre gli avvisi di garanzia per tre cinesi con l’accusa di aver messo in commercio prodotti non conformi alle regole, senza etichettatura, senza autorizzazione sanitaria e talvolta scaduti.



Altra accusa è la messa in commercio di prodotti confezionati con specie animali e vegetali in via d’estinzione.
In questo caso si tratta di prodotti farmaceutici antidolorifici nei quali erano contenuti ossa di leopardo, cavalluccio marino polverizzato, cervo selvatico ed anche delle piante protette.
Le etichette erano stampate in lingua cinese e non sempre riportavano tutti gli ingredienti contenuti in una determinata confezione.
Per quanto riguarda i prodotti destinati all’uso alimentare, il comandante Guido Conti ha dichiarato «c’è di tutto, dai gelati, alla carne, al pesce, a verdure essiccate, a prodotti per bambini».
I commercianti cinesi non si sarebbero limitati ad importare prodotti della loro tradizione, come le salse di soja, ma avrebbero copiato anche il tradizionale arrosticino.

Gli esercizi commerciali, dove sono stati trovati i prodotti sequestrati, non sono stati chiusi. Solo nel caso in cui i prodotti risultassero dannosi per la salute, si provvederà a porre i sigilli anche ai supermarket cinesi. A tal proposito, campioni di alimenti sono stati prelevati dalla Asl per verificare l’eventuale presenza di pesticidi e tossine dannose per la salute umana. 

Questi sono stati i risultati di un’importante operazione di monitoraggio di cibi provenienti dall’estero che dura da tempo. Sono stati tanti gli appostamenti e gli inseguimenti “discreti” degli agenti,che si sono finti clienti, prima di arrivare ai sequestri. L’operazione è stata condotta sotto la supervisione di Guido Conti, comandante provinciale della Forestale e da Luca Brugnola, direttore del nucleo operative cites. L’operazione ha visto la partecipazione anche di personale sanitario della Asl, della polizia municipale e di interpreti di madre lingua cinese.

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